Il mondo dei videogiochi vanta già qualche decennio di vita, ma non smette mai di evolversi e migliorarsi. Dai giochi in 2D si è passati a quelli in 3D implementando poi la possibilità di giocare a distanza attraverso la rete. Oggi esistono veri e propri tornei internazionali di videogame, la mole di gioco si è elevata in maniera esponenziale e i gamer sono sempre di più, oltre che più anziani rispetto alle medie degli anni ’90. L’ultima novità riguarda il cloud gaming, un sistema che stravolge l’approccio a giochi e controller. Quando si pensa ai videogiochi si immagina solitamente una console con gamepad collegato. Utilizzando meno strumenti è comunque possibile riprodurre un’esperienza videoludica completa.
Il cloud gaming va in soccorso di quegli utenti i cui dispositivi non sono abbastanza performanti per eseguire correttamente i titoli di ultima generazione. In buona sostanza, è un servizio rivolto soprattutto ai possessori di pc, che hanno come risaputo molteplici configurazioni differenti. A volte anche un portatile con una buona CPU non gode però di una GPU all’altezza e di conseguenza non sarebbe possibile impiegarlo per giocare ad alti livelli. Il cloud gaming non fa altro che proiettare sugli schermi dei dispositivi le immagini dei giochi in esecuzione su un processore remoto, bypassando così ogni ostacolo tecnico.
Google e Amazon sono solo alcuni dei colossi che si sono affacciati alla realtà del cloud gaming intuendone in anticipo le potenzialità. Persino Netflix sta dicendo la sua in merito, proponendo giochi ispirati alle serie tv esclusive della piattaforma. Microsoft e la SONY, rispettivamente genitori di Xbox e PlayStation, non potevano rimanere a guardare. A quanto pare nel prossimo futuro anche le Smart TV integreranno un servizio di cloud gaming. Si tratta pur sempre di un semplice software, niente di trascendentale. A quel punto non basterà altro che dotarsi di un gamepad compatibile per iniziare a giocare.
Non tutte le piattaforme di cloud offrono gli stessi servizi. In alcuni casi è possibile acquistare un gioco per giocarlo comunque da remoto, in altri sono disponibili degli abbonamenti per divertirsi senza sosta, mentre con soluzioni come NVIDIA GeForce Now basta avere un account per giocare gratuitamente per un’ora. Con le dovute proporzioni, il funzionamento del cloud gaming è paragonabile a quello che accade in una piattaforma di casinò online quando si gioca in una sezione live: i giochi non sono presenti sul dispositivo che si sta utilizzando, ma il tutto avviene tramite streaming. Va da sé che soprattutto per i meno affini alla tecnologia la comodità è evidente. Non è tutto oro quello che luccica, però. Ad esempio, Google Stadia si è dovuta reinventare per rilanciare il servizio dopo una serie di difficoltà iniziali che hanno fatto dubitare seriamente sulla reale stabilità del cloud gaming. Oggi la situazione è nettamente migliorata, tanto che la Samsung si è messa in prima fila per la produzione dei televisori all’avanguardia. Chi credeva che il mercato videoludico fosse diventato un po’ troppo ripetitivo si dovrà ricredere. 5G, virtual reality, cloud gaming, eSports: solo negli ultimi 10 anni il concetto di videogioco è passato attraverso numerosissime rivisitazioni.